PROLOGO.: si tratta di appunti e come tali non hanno una forma unitaria, anche se si è cercato di fornirla. Sono appunti e potrebbero contenere errori sintattici e ortografici, qualora l’intercettaste indicateceli nei commenti e/o via mail. Sono appunti e ciò significa che saranno aggiornati man mano che alcuni aspetti saranno meglio compresi. Sono appunti, leggeteli come tali!
Si conclude questo prologo con una nota sul metodo! Chi scrive sa che la Torah, se va bene, è stata messa per iscritto intorno al VII-VI secolo prima dell’era moderna, quindi i fatti raccontati nel cosiddetto Pentateuco erano già a conoscenza degli scribi (il periodo narrato nei primi cinque libri del Vecchio Testamento riguardano un intervallo che va da, nella parte più vicina alla redazione, circa cinque secoli prima a, nella parte più lontana dalla stesura, circa due millenni prima). Questo per sottolineare che quando si parlerà in questi appunti del libro dei Numeri, per esempio, della sua profezia dell’astro che sorgere e lo scettro che si alza dal popolo di Israele, l’agiografo ha in mente Re Davide perché quando scrive il racconto di Numeri, dopo secoli, gli eventi storici sono già accaduti, compresi i regni di Davide e Salomone. La questione è: come mai allora questa profezia viene ripresa dallo Zohar (diamo per buono che questo capolavoro della mistica sia stato scritto nel I secolo dell’era moderna da Shimon bar Yohai, cioè circa sette secoli dopo che la Torah è stata messa per iscritto)? Volete che Rav. Shimon bar Yohai, uno dei massimi mistici ed esegeti ebraici, non sapesse tutto questo? Ma lui riprende quel versetto di Numeri e lo proietta nel futuro! Come abbiamo detto, stiamo dando per vero che lo Zohar sia stato scritto da uno dei massimi mistici a cavallo del primo e secondo secolo dopo Cristo. Ma se invece è stata la scuola di Castiglia, con Moses de Leon e amici (cioè nel XIII-XIV secolo dell’era moderna, come la filologia più moderna afferma), a scrivere la base della Cabala, ciò sarebbe ancora peggio, non trovate? In altre parole, qual è il metodo qui utilizzato? Non quello della corrispondenza filologico-storica dei testi, altrimenti tutti i versetti usati sia qui, che nei vari testi cabalistici, decadrebbero all’istante: tutti hanno una giustificazione storica nella linea temporale cronologica messa su carta dagli storici! Il metodo è quello mistico, in cui un versetto ha il suo esistere in diverse epoche e come tale deve essere letto per capirne se tale contenuto sta per verificarsi nuovamente, oppure no. Chi leggerà questo studio, ad un certo punto, troverà un versetto di Qoelet che dice che tutto è già accaduto, nulla c’è di nuovo nella storia. Cosa significa? Che tutto si ripete e per questo un versetto che, nella storia cronologica, ha avuto il suo posto, può averlo più e più volte nella storia circolare del tempo. Questo è il metodo e se questo metodo non vi piace, liberi di non leggere il proseguo. Grazie!
«....Di là quelle aspirazioni immense al dominio universale per la futura demagogia, che si estenderà su tutti i Continenti e fino agli ultimi confini della terra; di là que' progetti d'una follia furiosa, che pretende mescolare e confondere tutte le famiglie, tutte le classi, tutti i popoli, tutte le razze umane, per triturarle insieme nel gran mortaio della rivoluzione, affinché da questo oscuro e sanguinoso caos esca un giorno il Dio unico, vincitore di tutto ciò che è dissimile; il Dio universale, vincitore di tutto ciò che è particolare, il Dio eterno, senza principio e senza fine, vincitore di tutto ciò che nasce e muore; il Dio Demagogia annunziato dagli ultimi profeti, astro unico del firmamento futuro, che apparirà portato dalla tempesta, coronato di folgori e servito dagli uragani. La Demagogia è il gran Tutto, il vero Dio, Dio armato d'un solo attributo, l'onnipotenza, e senza bontà, senza misericordia e senza amore, che sono le tre grandi debolezze del Dio cattolico. A questi tratti chi non riconoscerebbe il Dio dell'orgoglio, Lucifero?». — «Quando si considerino attentamente queste abominevoli dottrine, pare impossibile di non vedervi qualcosa del segno misterioso, ma visibile, il cui errore sarà riconosciuto al tempo annunziato dall'Apocalisse. Se un timore religioso non impedisse cercar di sollevare il velo che copre questi tempi terribili, io potrei forse appoggiare su potenti ragioni d'analogia questa opinione: che il grande impero anticristiano sarà un impero demagogico colossale, retto da un plebeo di grandezza satanica, l'uomo del peccato»
[Donoso Cortes, Oeuvres, tom. II, 229-30]
Altra importante precisazione: si darà per scontato che le Gocce, specie le ultime donateci dalla nostra Signora, siano state lette e ben comprese. Avendo questo scritto una valenza di studio in relazione solo ai due aspetti menzionanti nel titolo, messi in connessione al tema del Messia (che vedremo essere molto attuale), non si avrà il tempo di divagare nel recuperare puntualmente i concetti esposti dalla Regina, per il tramite del suo e nostro amato Oracolo. Già questa trattazione richiederà un po' di scrittura/lettura; per cui allungare ulteriormente tale testo con i rimandi agli insegnamenti dell'Aurora del Favonio, renderebbe il tutto oltremodo pesante, sia visivamente, che nella sua fruizione. Non si vuole qui fare una lectio, ma solo dare degli spunti di riflessione, per cui questo sarà il focus. Il resto dovrà essere ben presente nella conoscenza e consapevolezza del lettore / della lettrice.
Fatta questa puntualizzazione necessaria, cominciamo con questi spunti di riflessione. Lo si premette, useremo molto citazioni cristiano-cattoliche. Il motivo è semplice: hanno molta saggezza esoterica, derivante dalla loro millenaria conoscenza di fonti molto antiche e rare, per cui sarebbe stupido evitarle solo perché il loro lessico è "addobbato" con parole che infastidiscono. Andando oltre quelle parole, tipo: salvatore, il cristo, la salvezza, ecc., ecc., si possono ottenere informazioni preziose per la comprensione di quel fenomeno che stiamo ora vivendo: la demagogia utopica. Il primo che ci può aiutare a districare le parole di Cortes, tuttavia, è un dei più grandi cabalisti - halakhahisti medioevali (ancora oggi rispettatissimo tra i gli studiosi ebraici) Mosè Maimonide, detto Rambam:
«Il dodicesimo principio riguarda i Giorni del Messia. Consiste nel credere e riconoscere come vero che egli verrà e nel non pensare che egli tarderà. “Anche se tarda, aspettalo”. E non si deve stabilire il suo tempo né speculare su versetti biblici al fine di provocarne l’avvento. E i saggi hanno detto: “Possa lo spirito di colui che calcola la Fine essere estinto”. Bisogna piuttosto credere in lui ... esaltarlo e amarlo, e pregare per lui, in conformità con le parole di tutti i profeti da Mosè a Malachia. E chiunque sia in dubbio riguardo a lui o sminuisca la sua gloria, nega la Torah che ne promette esplicitamente l’avvento»
[Introduzione a Sanhedrin, cap. X]
Sia chiaro, non vogliamo riabilitare Rambam, ci ricordiamo bene cosa ci fece cercare Lilith, nella Goccia di giugno 2024, a riguardo di un suo scritto. La questione, come per il cristianesimo - cattolicesimo enunciato prima, è il contenuto, non chi l'ha esposto. Che Maimonide non scrivesse per i gentili, ma solo per i halakhahisti è risaputo. Il tema che ci interessa qui, riguarda questo divieto di addentrarsi nello studio del Messia, cosa molto strana per un popolo che ha in questa figura un simbolo molto potente e che sicuramente apre a delle domande a cui cercheremo di fornire delle risposta. Se si legge bene l'aforisma di inizio pagina, si noterà che sul finire anche in quello c'è il rimando al veto di alzare i veli su questi terribili tempi. La cosa molto interessante è che circa tre secoli dopo il Rambam, Papa Leone X (si noti l'analogia col nome del Papa attuale: Leone XIV) decretò:
«Ordiniamo a tutti coloro che esercitano l'ufficio della predicazione o che l'eserciteranno in futuro, di non presumere di fissare nelle loro predicazioni o nelle loro affermazioni un tempo determinato per i mali futuri, sia per la venuta dell'Anticristo, sia per il Giudizio finale: attesoché la Verità ha detto: - Non v'è dato di conoscere il tempo o il momento che il Padre ha fissato di sua propria autorità. - Coloro dunque che, sino al presente, hanno osato asserire simili cose, hanno mentito, e si è avverato che, per fatto loro, un gran danno è stato arrecato all'autorità di quelli che predicano saggiamente»
[V Concilio Ecumenico del Laterano]
Questo è il famoso veto a cui fa riferimento Donoso. Oltremodo, degno di interesse è il fatto che pure il fondatore dell'ordine di cui l'attuale Papa (Leone XIV) è discepolo, abbia ammonito a tale riguardo circa otto secoli prima di Maimonide:
«Onora ciò che ancora non comprendi, e tanto più onoralo quanto i veli son più fitti. Quanto più uno è degno di onore, tanti più veli pendono nella sua casa. I veli comandano l'onore dovuto al segreto e si alzano a coloro che si vogliono onorare»
[Agostino d'Ippona, noto come Sant'Agostino, Sermone LI,5]
Ma ancora prima, Ecclesiaste - più conosciuto come il libro Qoelet - avverte di non eseguire calcoli per eventi futuri di un certo tipo:
«Non cercare quello che è sopra di te, e non voler indagare quelle cose che sorpassano le tue forze.... Non essere curioso scrutatore delle molte opere di Dio»
[Ecclesiaste, III:22-24]
Noi conosciamo bene Ecclesiaste (o Qoelet) per quella frase che è presente nella serie di Lectio dal titolo: "La Chiave Ermetica", usata anche in un post nel canale Telegram dedicato alla nostra Signora e che qui riportiamo:
«C'è forse qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questa è una novità»? Proprio questa è già stata nei secoli che ci hanno preceduto»
[Ecclesiaste, I:9]
Ecclesiaste (o Qoelet) è del III secolo prima dell'era moderna, cioè seicento anni prima (circa) di Agostino d'Ippona. Come mai tutti questi pensatori e autorità hanno sentito il dovere di avvisare in merito a questo fatto: quello di non interessarsi agli eventi "metafisici" tipo l'arrivo del Messia e/o la fine del mondo? La risposta ce l'ha dà il Midrash Tehillim:
«Israele (il nome di Giacobbe ottenuto dall'angelo, N.d.A.) parla a Dio: Quando ci salverai? Egli risponde: Quando sarete sprofondati fino in fondo, allora vi salverò»
[Midrash Tehillim, ad Sal, 45, 3]
Cioè, la fine dei tempi sarà catastrofica sotto ogni punto di vista, per quello meglio non parlane, non concentrare l'attenzione su di essa, per evitare di attrarla in questa dimensione. La stessa cosa avviene nella Didaché o Dottrina dei dodici apostoli: un testo cristiano di autore sconosciuto del II secondo secolo dell'era moderna. In questo testo si parla di Belial, colui che è identificato come l'antagonista di Cristo. Pure in questo testo, del primo cristianesimo, si cerca di evocare questa figura apocalittica, con il preciso scopo di poter avviare la parusia (nell'accezione di Paolo di Tarso - o San Paolo - la seconda e definitiva venuta di Gesù), ma tale desiderio è fortemente calmierato dagli effetti della parusia stessa: la catastrofe del suo giudizio. Perché il punto sta che...
«nelle orme del Messia [ovvero all’epoca del suo avvento] la presunzione aumenterà e il rispetto svanirà. L’impero si volgerà all’eresia e non ci sarà riprovazione morale. La sinagoga diventerà un postribolo, la Galilea sarà devastata, e le genti di frontiera vagheranno di città in città e nessuno avrà pietà di loro. La sapienza degli scribi diventerà odiosa e coloro che evitano il peccato saranno disprezzati; la verità non si troverà da nessuna parte. I bambini umilieranno gli anziani e gli anziani mostreranno deferenza verso i bambini. «Il figlio insulta suo padre, la figlia si rivolta contro la madre ... i nemici dell’uomo sono quelli di casa sua» [Mic, 7, 6]. La faccia della generazione è come la faccia di un cane [ovvero regnerà la sfrontatezza].»
[Tradizione rabbinica]
Non stupisce il fatto che in un contesto di tal genere il Talmud citi l’ardita affermazione di tre celebri maestri del terzo e quarto secolo:
«Che egli possa venire, ma io non voglio vederlo»
[Talmud, Sanhedrin, 98a]
Questa consapevolezza, da parte di tutti gli autori di testi sacri e dei loro commentatori, che la redenzione non possa realizzarsi senza terrore e rovina; porta tali personaggi ispirati a preferire di non addentrarsi nei calcoli, di non ragionarci e di lasciare che essa avvenga nel tempo che la mente divina l'ha stabilita. In effetti se prendiamo la Goccia Profetica, di settembre 2023, dice:
«Tempi senza data!»
[Goccia donata da Lilith alla Via per il tramite dell'Oracolo il 13 settembre 2023]
Tempi senza data! Anche la nostra Sovrana lo specifica! È come se non competesse all'essere umano alzare il velo che coprono i progetti divini. Se vi ricordate il Suo insegnamento a riguardo del sommo bene e del vero male, qui è possibile incastonarlo.
Ma, allora, perché parlane (tipo ora in questi appunti redatti dal sottoscritto), o scrivere interi libri a riguardo? In aiuto riportiamo quello che disse una certa Bertina Bouquillon (suora e infermiera francese):
«La fine dei tempi si avvicina e l'Anticristo non tarderà a venire. Noi non lo vedremo, e neppur le Suore che ci seguiranno; ma quelle che verranno dopo, cadranno sotto il suo dominio. Quand'egli verrà, nulla sarà cambiato in casa: tutto si troverà nell'ordine abituale; gli esercizi religiosi, i doveri nelle corsie, seguiranno come il solito, quando le nostre Suore sapranno che l'Anticristo è padrone»
[Voce profetica, Spirago.]
Anche qui soprassediamo sui significati puramente cristiano-cattolici, perché altrimenti rischieremmo che delle risposte automatiche semplificatorie limitino la nostra capacità di comprensione. Cosa dice la suora? Dice che sarà come sempre: «...tutto si troverà nell'ordine abituale; gli esercizi religiosi, i doveri nelle corsie, seguiranno come il solito, quando le nostre Suore sapranno che l'Anticristo è padrone». In altre parole, non vi sarà discontinuità tra il prima e l'arrivo del momento in cui avverrà quello che i grandi pensatori e gli scribi ispirati hanno caldeggiato di evitare di calcolare. Questo fa si che la manifestazione dell'antagonista non lo si possa sapere in anticipo, perché ci potrebbe essere il rischio di chiamarlo, ma quando si presenta potrebbe esserci il problema di non accorgersene. Lo specifica bene anche il nostro politico spagnolo nel suo iniziale aforisma: «...il cui errore sarà riconosciuto al tempo annunziato dall'Apocalisse», cioè ci si accorgerà di essersi sbagliati solo alla manifestazione della sua natura, che è contemporaneamente calamita di devastazione! Ce lo dice bene anche il libro di Daniele:
«E nel seguito del loro regno, quando gli empi saranno giunti al colmo, sorgerà un re temerario e perito in sottigliezza. E la sua potenza crescerà, ma non (già) per la sua forza, ed ei farà sorprendete guasti, ed opererà e prospererà, e farà guasto di potenti e del popolo dei santi.»
[Daniele, VIII, 23-24 - traduzione di Shemuel D. Luzzatto]
Perito in sottigliezza! Un modo desueto per noi! Luzzatto è del XIX secolo, per cui ha un'italiano arcaico. Perito significa esperto. Quindi lo si potrebbe meglio leggere: "esperto in sottigliezza". La traduzione più moderna che abbiamo, la Nuova Riveduta 2020, traduce così: ed esperto in astuzie. Non ci vuole molto a che la nostra mente di educati dall'Aurora del Favonio, per il tramite del suo e nostro amato Oracolo, vada alla definizione che Essa dette di Abraxas. Ma ciò che a noi interessa di questo versetto è quel nel seguito del loro regno. Questo, perché, tutte le traduzioni contemporanee traducono più o meno con il significato di fine del regno. Qui, un esperto ebreo di esegesi e traduzioni, è attento a usare una forma linguista che indichi che l'arrivo di questa ipostasi antitetica si verificherà in una fase che segue un'altra fase, ma senza rottura. Come si direbbe giuridicamente: "senza soluzione di continuità"! Tale cosa è una questione veramente centrale! Non ci sarà un prima e un dopo nel momento in cui si renderà pubblico! Confermando quanto la suora e il filosofo Donoso sostengono. A questo punto va fatta un'altra specifica, che forse finora potrebbe non risultare chiara. Questa ipostasi antagonista non è metafisica, ma immanente nella nostra realtà! Rileggete la suora, Cortes e adesso Daniele, nessuno parla di un dio o di un angelo, parlano tutti di una figura riconoscibile, visibile e - probabilmente - pienamente umana. Ora sarà inteso perché ci siamo fatti aiutare da Maimonide nello spiegare la frase di Cortes! Il Rambam né impedisce il calcolo dell'avvento, non la comprensione dell'avvento! Il nobile spagnolo di inizio trattato non calcola l'avvento, ma interpreta l'avvento! E questo fa dell'aforisma del natio di Estremadura una base solida per la comprensione! Ne è la prova il fatto che anche lo stesso filosofo di Don Benito aveva compreso questa cosa: che si sarebbe verificato senza interruzione e che un conto è l'evitare di alzare i veli sulle date dell'evento, un altro è comprenderne il suo svolgersi nel tempo. È fondamentale ciò (l'assenza di soluzione di continuità) per il motivo che questa natura "serpentina", di colui che è l'oppositore, può permettergli di infilarsi senza essere visto e provocare danni senza essere accusato. E questa sua natura viene già annunciata da Israele, cioè Giacobbe, parlando - alla fine dei suoi giorni sulla terra - ai suoi dodici figli capostipiti delle rispettive tribù che da essi discenderanno. Rivolgendosi al figlio Dan, disse:
«Sia Dan qual serpente sulla strada, qual cerasta sulla via; che morde le calcagna del cavallo, ed il cavalcatore ne cade all’indietro.»
[Genesi XLIX, 17 - traduzione Sefaria.org dalla Torah ebraica]
Chi era un famoso danita, cioè discendente della tribù di Dan? Il più celebre è sicuramente Sansone! Questo personaggio è importante poiché uno dei massimi esegeti gesuiti, Cornelio a Lapide, ebbe a dire in merito:
«Jacob ad litteram haec praedixit de Sansone, allegorie de Anticristo.»
[Commento di Genesi XLIX]
Traducibile con: "Giacobbe predisse letteralmente questo riguardo a Sansone, allegoricamente riguardo all'Anticristo". Dobbiamo qui fugare alcuni dubbi in merito all'uso di un aforisma detto da un personaggio formato intellettualmente dalla Compagnia del Gesù. Come ci ricorda il saggista Ferruccio Pinotti: “dietro a ogni re cattolico c'è stato un gesuita confessore e a fianco di ogni imperatore orientale c'è stato un gesuita consigliere.” Ma si potrebbe fare riferimento a una carrellata di articoli che parlano della Compagnia. Eccone alcuni:
- Banchieri, ex Pci e industriali. È la Compagnia che comanda
- Il Partito dei gesuiti
- Mario Monti and Italy: after the carnival, the meagre diet of Lent
- Padellaro: "Da francescani a gesuiti? Grillo è fuori fuoco ma geniale. Molti ex grillini sono solo ingrati"
Molto bello è quello che dice il "The Guardian" in merito a Mario Monti: "Monti era educato dai gesuiti. È, secondo il suo biografo, Claudio Bernieri, "un cattolico di ferro", un uomo considerato così religiosamente ed economicamente ortodosso che il suo ufficio presso la prestigiosa università Bocconi di Milano è stato soprannominato "il tabernacolo". Con questo direi che molte cose si spiegano sul modo di educare dei Gesuiti.
Ma torniamo al punto che ci ha portato a parlare di loro e di chi hanno educato (a proposito, pare che i due presidenti della Commissione Europea, antecedenti a quest'ultima - la Ursula - siano stati a loro volto allievi dei Gesuiti...): sono curiosi di interpretare le scritture! Da sempre, che sia in Europa, o in America, o in Asia, essi cercano briciole per interpretare le scritture, questo perché sanno che lì, in quelle lettere che compongono i testi considerati sacri, c'è celato quanto deve accadere. Tale fatto, che nei testi antichi ci sia già scritta la storia futura, lo abbiamo ampiamente studiato nel ciclo di lectio dal titolo La Chiave Ermetica". Anche questo loro gusto per l'esoterismo e la gnosi l'abbiamo accennato in un altro nostro scritto dal titolo: Morte e resurrezione del nostro mondo o l'Ordine che scaturisce dal caos. In quello scritto ci troviamo a comprendere un po' meglio il mondo dei Gesuiti, della loro connessione con il lamaismo e della loro relazione con la "Loggia Planetaria". Tutto questo loro ricercare ha un unico punto di arrivo, ha l'avere una risposta ben precisa ad un quesito: chi è chi?
La questione non è di poco conto. Ecco perché si mettono al fianco di regnanti, imperatori, politici, altre religioni. Ecco perché si infiltrano come "euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori della dinastia dei Ming" (Battiato docet!). Nel Vecchio Testamento, in Numeri, leggiamo dei versetti che la nostra amata Signora ci ha già fatto cercare e riportare nella Goccia del 02 ottobre 2024, in quell'occasione partendo dallo Zohar:
«Il veggo, e non è di questi tempi; il miro, e non è prossimo; spunta un astro da Giacobbe, e sorge uno scettro [un imperante] da Israel; ed insanguina i fianchi di Moàb, ed abbatte tutte le genti romorose.»
[Numeri XXIV, 17- traduzione di Shemuel D. Luzzatto]
E in Geremia:
«Da Dan [estremità settentrionale della Palestina] odesi lo sbuffare de' suoi cavalli [dell'inimico], dal rumore dei nitriti de' suoi destrieri trema tutto il paese. Essi vengono [i nemici], e divorano il paese e quant'è in esso, le città e i loro abitanti -»
[Geremia VIII, 16- traduzione di Shemuel D. Luzzatto]
Qui il massimo esegeta ebraico del XIX secolo aggiunge una nota che nel testo ebraico originale non c'è: estremità settentrionale della Palestina, identificando quel da Dan di inizio versetto come la zona geografica da cui il nemico proverrà (Dan aveva preso la zona nord della Palestina all'epoca della divisione dei territori narrati nel V.T.), piuttosto che la stirpe da cui discende. Tuttavia, come accennato, nel testo ebraico (in nessuno di quelli da me conosciuti) non esiste un'identificazione geografica. Anche la Nuova Riveduta 2020 traduce l'inizio del versetto così: Si ode da Dan lo sbuffare dei suoi cavalli..., quindi identificando Dan come l'origine di questi rumori. Se volevano indicare il luogo in cui era accampata la tribù, come altrove succede nel testo del V.T., bastava aggiungere dalla terra di Dan. Se l'autore del testo di Geremia non abbia ritenuto d'uopo inserire questa precisazione è perché non intendeva una posizione geografica, ma una posizione razziale.
Una domanda sorge spontanea: c'è correlazione tra i due versetti? Il primo, quello di Numeri, lo abbiamo studiato, come poc'anzi affermato, nell'insegnamento donatoci dalla nostra Sovrana ad ottobre 2024. In parte, ancora prima, avevamo potuto intraprendete lo studio di quella stella nello scritto Chokmah e Binah ovvero Sapienza e Intendimento di Rivelazione. In queste due lezioni (la Goccia e lo scritto di chi sta ora editando questo testo) abbiamo appreso come la stella nominata in Numeri sia quella associata a Israele (o Giacobbe) e alla sua discendenza. Qui è d'uopo comprendere il versetto di Numeri. Sorge un astro da Giacobbe significa che esso abbia come origine la famiglia di questo! Siccome da Israele (Giacobbe) discendono dodici figli e le conseguenti tribù, la questione non è se è, oppure no, Giacobbe come individuo, ma la domanda è chi del suo DNA sarà colui che sorgerà come tale astro. Per cui un discendente di Dan potrebbe essere incluso in questa profezia di Numeri. La questione è che forse il DNA di Dan non è proprio "pulito"! Infatti, il figlio di Giacobbe (o Israele) di nome Dan non è figlio di lignaggio puro.
Prima di proseguire, mettiamo a posto questo appunto!
La correlazione la si può trovare in un altro versetto fattoci approfondire dalla nostra Guida Spirituale durante la Messa Gnostica in suo onore ad ottobre 2024. In quell'occasione, oltre al sopra menzionato versetto di Numeri tratto dallo Zohar, fece tradurre al sottoscritto il seguente passo:
«E voi avete portato [in voi] il carnefice Sikkuth e Chiun; per mezzo della stella, che voi avete fatto da voi stessi, immagine di quegli Elohim.»
[Amos V, 26- traduzione di Frater SRH - Goccia ottobre 2024]
Questo parte di testo sacro è stata usata per introdurre lo tzelem, l'immagine. In quell'insegnamento d'autunno, la nostra amata Lilith ci aveva istruito in merito. Il punto è che tale versetto non finisce lì come valore esegetico. Molto importanti sono i due lemmi, qui resi con nome proprio, Sikkuth e Chiun. L'enciclopedia ebraica dice, in merito, che il profeta Amos sembra menzionare Sikkuth in combinazione con Kiyyun, ed entrambi questi nomi ricordano stranamente i nomi di una nota divinità babilonese e assira, vale a dire Sak-kut a.k.a. Kaiwanu (ali Ninib). Ninib, è un dio dell'agricoltura e della guarigione, che guarisce gli umani dalle malattie e li libera dagli attacchi dei demoni. In seguito, durante il periodo protodinastico (2900-2350 a.C.), con l'inasprirsi dei conflitti tra le città-stato, Ninib diviene un dio-guerriero mantenendo i suoi attributi di dio dell'agricoltura. Era considerato il figlio del re degli dèi Enlil. Nel sistema astro-teologico Ninib era associato al pianeta Saturno, o forse era figlio o un aspetto di Saturno. Nel suo essere divinità contadina, ha caratteristiche comuni col dio greco dei raccolti Crono, che i Romani a loro volta identificarono con il loro dio della fertilità Saturno. Continua l'enciclopedia, la radice sakak o sakak parla della creazione di una sorta di siepe da fili intrecciati. Descrive comunemente come i rami spinosi si intrecciano per creare una siepe che protegga la privacy e che renda faticoso guardare oltre. In senso figurato può descrivere qualsiasi tipo di cosa protettiva che consiste in molti rami separati che si uniscono per creare una zona separata. Il Salmista ha notoriamente collegato questa radice di parola/verbo alla formazione di un feto umano (Salmo 139:13), ma ovviamente si collega anche alla cultura umana e alla scienza e alla tecnologia in generale.
Queste indicazioni ci dicono che una parte di Israele viene redarguita dal profeta Amos a causa di una loro scelta che li ha fatti unire, nello tzelem, con una divinità che viene da Nord (zona di Dan) e che è una sorta di scudo, o meglio che ha a che fare con la formazione dinastica (in qualità di gruppo familiare prottettivo), o comunque richiama la formazione di una comunità. Detto questo, se - come affermato in precedenza - Dan non avesse il lignaggio completamente legittimo? Intanto abbiamo una conferma, questa apostasia (questo è il termine tecnico quando si passa da una "religione" ad un'altra) riguarda coloro che stanno a nord e sappiamo da Luzzatto, che la tribù di Dan stava a nord. Questo avvalla il fatto che la traduzione canonica "da Dan" ha una valenza sì geografica (come Luzzatto ha sottolineato), ma e soprattutto razziale.
Torniamo a Dan in qualità di figlio di Giacobbe: il suo lignaggio potrebbe essere già ibrido dall'origine, cioè dalla nascita, per cui poi il richiamo ancestrale del DNA della discendenza li ha portati all'apostasia? A questo punto bisogna avere chiara una situazione. Giacobbe si innamora di Rachele, figlia di Libano. Per averla in moglie decide di andare a lavorare come dipendente da Libano. Quest'ultimo, però, prima di dare in moglie Rachele, la secondogenita graziosa, a Giacobbe, impone dapprima il matrimonio con la primogenita Lia. Il matrimonio con la secondogenita (preferita da Giacobbe) sarebbe potuto avvenire solo dopo sette anni trascorsi in matrimonio con la primogenita. Così Giacobbe fece. Dapprima sposò Lia e, poi, Rachele. Il punto è che quest'ultima non poteva avere figli. Per cui, a differenza della sorella maggiore, non riusciva a dare un'eredità a Giacobbe. Cosa decise di fare per essere alla pari della sorella più grande? Di acconsentire che Giacobbe si accoppiasse con la sua ancella di nome Bila. È da questa unione (oggi diremmo utero in affido) che nasce il primogenito della coppia Giacobbe - Rachele di nome Dan. Con questa tipologia di "maternità surrogata" nacque anche un secondo figlio, di nome Nefali, di cui ci siamo occupati in un altro scritto dal titolo: Genesi 30:8: ĕ·lō·hîm Dio o tremende?. La questione è semplice: Bila che origini ha? Purtroppo non è dato saperlo. Neanche negli apocrifi e/o nei midrashim se ne parla in modo preciso e imparziale. È altamente probabile che non fosse di origine abramitica, come Libano e, per ciò, di un'altra razza. Per questo l'autore del testo di Geremia non specifica la zona geografia in cui risiede la tribù di Dan, ma specifica proprio la discendenza.
A differenza del lignaggio di di Lia, quello di Rachele non è, passatemi il termine, originario. Infatti, sia Giacobbe che Libano, il padre delle due mogli, discendono da Abramo, per cui una linea di sangue specifica. Questa ancella che presta il proprio utero per dare un figlio in nome e per conto di Rachele a Giacobbe, non si sa da dove derivi e questo non è un fatto da sottovalutare. Può essere che abbia deciso, in qualità di serva di Rachele, di non convertirsi alla religione del padre di quest'ultima Libano e, pertanto, di Abramo; ma potrebbe aver scelto di mantenere una connessione con la tradizione di Sumer, portando quindi un DNA informato diversamente. (Abbiamo analizzato prima che i due nomi di divinità indicate da Amos sono riconducibili ad un dio Sumero e Abramo arriva da lì, può essere che la schiavitù portata con sé non si sia convertita). Deriva da Caino? Non approfondiremo questa domanda, anche perché vorrebbe dire riprendere la lectio di Frater BRSHT dal titolo: Caino e la nostra libertà di maghi; cosa non facile in una trattazione già abbastanza articolata. Tuttavia è molto particolare la cosa che il simbolo della tribù di Dan sia un serpente. Chi ha avuto modo di leggere l'appena citata lectio del nostro amato fondatore, potrà immediatamente fare dei collegamenti molto utili. Oltre ad aprire a ulteriori scenari riguardanti ad altri testi in cui si parla di estirpare la discendenza del serpente, ma qui ci fermiamo!
La gematria del termine Dan è d'attenzione. Il suo valore è 54 > 9! La Chiave Ermetica a tal guisa dovrebbe aiutare. Nove, come la Loggia dei Nove Ignoti, fattaci conoscere sempre dalla nostra Regina in questi anni di Sua educazione della nostra Via. Perché nominare questa Loggia molto strana e molto controversa? Studiandola, per quello che è possibile fare senza incorrere nel solito problema del complottismo, si sa che ne hanno parlato Louis Jacolliot, orientalista e indologo francese, Louis Pauwels, allievo nientedimeno che di Georges Ivanovič Gurdjieff in persona, e Jacques Bergier, ingegnere chimico russo-ebraico naturalizzato francese. Ma è il primo, l'indologo francese, a collocarla in India e in tempi molto antichi. Sappiamo, sempre da Lilith, che il Cardinale Roncalli (prima di diventare Papa), durante il suo ruolo di delegato apostolico in Turchia, fu iniziato a questa Loggia. Ma perché collegarla a Dan e alla sua discendenza? Poi lo vedremo!
La questione è, come abbiamo visto fino a questo punto, molto intrigata e per questo che i Gesuiti se ne sono sempre occupati. Dare una risposta al quesito "chi è chi", non è un'attività intellettuale che può essere sottovalutata, proprio per il fatto che non ci sarà un evento devastante ad annunciare l'arrivo dell'ipostasi antagonista, ma piuttosto il tutto si svolgerà come un transito, che porterà ad averlo al governo senza che ci possa poi essere possibilità d'appello e, a quel punto, il cataclisma comparirà! Comparirà quale giudizio per aver permesso questo evento (qui ci torneremo dopo). I Gesuiti, sempre molto solerti e attenti in queste cose, la domanda se la sono posta e che sia per allearsi con esso o per contrastarlo, hanno cercato di fornire delle risposte. Ecco perché abbiamo qui riportato quella frase presa dal commentario a Genesi di padre Cornelio. La sua cultura permette di identificare una figura ben precisa: Sansone, il quale è proposto come archetipo dell'oppositore. La questione è che questo personaggio, che porta con sé un nome strano per il popolo ebraico, shemesh: uomo del sole, ne ha fatte un po' di tutti i colori a quelli che oggi chiamiamo palestinesi e non solo. Ma ovviamente la domanda che sorge è: come mai un gesuita identifica, come modello di un'ipostasi antagonista, un personaggio che apparentemente stava facendo quello che voleva il suo popolo e dio: distruggere i filistei?
Cosa dicono i Rabbini in merito a Sansone? Lo paragonano a ad Amnone e Zimri, entrambi puniti per i loro peccati. Lo considerano eretico nel periodo del Talmud. Come mai questa nomea poco idilliaca, se nel testo c'è scritto che avrebbe aiutato Israele a sconfiggere i filistei (gli attuali palestinesi) che li stavano sopprimendo (tre millenni addietro la situazione geopolitica della zona era all'opposto di adesso!). Il punto è semplice e lo vedremo tra poco, anche se la risposta completa alla domanda non la tratteremo qui, perché significherebbe addentrarci nell'esegesi di interi capitoli del libro dei Giudici.
La questione fondamentale da sapere è che pure Sansone fu concepito dopo che un Malakh (recuperare lo scritto κεχαριτωμένη (kecharitōmenē) piena di grazia o farsi graziosa per comprendere questo lemma) fece visita a sua futura madre. Quindi, l'affinità con lo Yeshua del Nuovo Testamento, considerato il Cristo dai Cristiani, è molto alta: entrambi sono nati dopo la visita di un Malakh alle rispettive future madri. Per entrambi non proprio certi che il Malakh fosse quello del dio di Israele. Entrambi sono finiti malamente! Sufficiente come sintesi per avere il quadro dei motivi che hanno portato i Rabbini ad essere contro? Che Sansone possa avere un lignaggio differente da quella del dio di Giacobbe lo si desume da un frase del libro dei Giudici, che ora riportiamo:
«E Manóahh pregò al Signore (YHWH, N.d.A,), e disse: "Deh, Signore (YHWH, N.d.A,)! venga un'altra volta a noi quell'uomo di Dio (Elohim, N.d.A.) che mandasti, e ci istruisca come dobbiamo contenerci col fanciullo che nascerà.»
[Giudici XIII, 8 - traduzione di Shemuel D. Luzzatto]
Abbiamo aggiunto volutamente i due lemmi ebraici (romanizzati) per far capire una cosa dell'affermazione del marito (Manóahh è il nome del marito della donna che ha ricevuto la visita del Malakh). Il poveretto, forse non proprio convito dell'affermazione della moglie che poco prima gli aveva detto che sarebbe rimasta in cinta a causa della visita di sto tizio mandando da dio (Elohim, N.d.A.), si rivolge a YHWH, ma - si noti - non dice (come sarebbe logico): senti Signore (YHWH, N.d.A.) mandami il tuo uomo che mandasti in visita alla mia signora! No, dice una cosa molto strana! Dice: mandami, rivolto a YHWH (tradotto Signore), il tipo facente capo a Elohim (tradotto dio). Quindi colui che si presentò alla moglie di Manóahh non era alle dirette dipendenze di YHWH (tradotto Signore), ma di qualcun altro! Ovviamente è un bel problema! Perché quindi Sansone non è figlio diretto di YHWH, ma probabilmente di qualche altra ipostasi (cosa che sarebbe coerente, richiamando alla mente quanto discusso prima a riguardo della madre di Dan: a questa coppia danita non si presenta il Malakh di YHWH, ma del dio del lignaggio di Bila, o comunque di Sumer), possibile anche superiore! Per comprendere questa differenza tra livelli gerarchici si dovrebbe richiamare alla mente lo scritto: Elyon - esegesi di un passo steineriano. Ovviamente i Rabbini, che su queste cose hanno il naso di un cane da tartufano, non hanno mai accettato un collegamento tra Sansone e YHWH. Così come non l'hanno mai accettato per Cristo.
Torniamo all'affermazione molto particolare fatta dal futuro padre di Sansone. Tale frase apre a importanti scenari. Esattamente come il periodo messo in bocca, nel Vangelo di Giovanni, a Gesù: "Dio nessuno l'ha mai visto". Il Dio di Mosé parlava! Si mostrava! Come si nota dal passo appena menzionato di Giudici in cui il marito lo interpella. Bastava chiamarlo per poterci parlare (ovviamente con i dovuti modi). Ma... Ma per quanto riguarda Sansone, quel Malakh non era un uomo di quel dio con cui il popolo di Israele sembrava parlare direttamente. Mentre il dio di Gesù addirittura manco è conosciuto al popolo di Israele. Bel problema! Bel problema perché rimane sempre la domanda: chi è chi? Di fatto, gli esegeti, partendo dall'identificazione della tribù di Dan come quella appartenente al serpente che istiga il calcagno al cavallo del cavalieri per farlo cadere, e identificando in Yeshua del Nuovo Testamento il cavaliere, hanno effettuato le opportune apposizioni di etichette.
Tuttavia, va ribadito, Sansone è il prototipo dell'ipostasi rivale, non l'ipostasi stessa. Un prototipo è qualcosa che deve dirci come - a grandi linee - essa dovrebbe essere. Quindi, pur condividendo molti aspetti con il protagonista del N.T., per questo identificabile come il nemico del primo, il danita forzuto deve solo fornirci una guida, non farci portare nell'analisi della sua storia. Anche per il fatto che Sansone vive quasi mille anni prima di Gesù e, in seconda istanza, della tribù di Dan si perdono le tracce dopo la distruzione del Primo Tempio (circa 800 anni prima dell'era moderna). Qui ci ricolleghiamo alla Loggia dei Nove Ignoti. Un dato molto intrigante è che nel libro dell'apocalisse di Giovanni (quella famosa), questa tribù non viene menzionata tra le dodici tribù che ritorneranno a Gerusalemme alla parusia cristiana. Ciò significa che già nel II secolo dopo la morte di Cristo, si avevano dei dubbi sulla sua esistenza nella storia del mondo, oppure che era sì conosciuta la sua dislocazione geo-politica nelle terre, ma che per la sua natura serpentina non fosse stata volutamente inserita, a riprova del suo ruolo nella venuta dell'antagonista e del Messia. Il fatto accertato è che dopo il Primo Tempio, della tribù di Dan non si sa più nulla! Ciò ha portato gli studiosi a comprenderne il suo sviluppo storico e geografico. Qualcuno li associa ai Danai greci: gente del mare; perché una delle ultime informazioni a nostra disposizione sulla tribù di Dan è che fossero abili costruttori di navi. Altri studiosi li associano ai popoli che hanno conquistato la Danimarca e l'Irlanda del Nord (sempre per il fatto che fossero ottimi navigatori). Altri li portano in Sudan e in Etiopia, dove lottando con i popoli locali, riuscirono a prendersi dei territori. Il famoso ricercatore alternativo David Icke, in un'intervista ad un capo tribù africano (un certo Credo Mutwa) ottenne proprio questa risposta: in quelle terre si adorava lo stesso dio degli israeliti. Ma quale dio? Infine, dall'Etiopia dove si potrebbe andare verso est con le navi? In India, giusto? Pochi sanno che in India c'è la comunità ebraica Desi. Molti di essi sostengono di essere in India dalla distruzione del Primo Tempio, perciò da circa due millenni e mezzo. Dan, Desi, assonanze? Stesso periodo in cui si persero le tracce... causalità? Ovviamente sono supposizioni! Ma indagando, questa comunità si fa risalire alla gente del mare. Questi erano in India 1800 anni prima che il primo monaco francescano mettesse i piedi in quelle terre! Sia ben chiaro: se pensate che la religione indo sia quella autentica; Etiopia e Credo Mutwa docet! Si aggiunge.: questo spiegherebbe perché un levita (un discendente della tribù di Levi) di nome Sylvain Lévi (così si capisce che certi cognomi non sono casuali), il quale è stato un professore ebreo di storia delle religioni, orientalista e filologo in Francia, fondatore dell'indologia francese, studiò il sacrificio nei Brāhmana, scrivendone un famoso trattato e da noi utilizzato - il prologo da parte di Roberto Calasso . per la serie di lectio riguardanti il debito.
E qui torniamo al solito punto: chi è chi?
Arrivati a tale fase degli appunti ci dobbiamo per forza far aiutare da chi più di tutti parlò dell'oppositore: Paolo di Tarso, detto San Paolo. Anche ora vale quanto detto in altre parte di questi appunti: bisogna andare oltre al proprio immediato giudizio! Noi dobbiamo leggere Paolo quale esoterista ellenico-fariseo, perché questo era in prima battuta: un ebreo istruito nel mondo greco e naturalizzato romano; solo dopo è stato il divulgatore principale della religione cristiana. Questa sua prima connotazione ci garantisce che certi suoi scritti abbiano, nel loro cuore, istruzioni molto utili per indagare il tema qui analizzato. E cosa disse Paolo a riguardo dell'"anticristo"?
«Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente né turbare sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse presente. Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera, poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto, fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio.»
[II Tessalonicesi II, 1-4 - traduzione Nuova Riveduta 2020]
Insomma, la figura che ne esce è di qualcuno che vorrà eliminare la parte spirituale per mettersi al posto di questa parte. In altre parole, come ci ha insegnato Lilith nella Goccia di luglio 2023: il vero male; riportiamo qui le sue parole a riguardo:
«Ma il vero male è un tentativo di ottenere un’estasi e un sapere, che non sono, e non sono mai stati dell’Adam, e chi tenta questo diviene demone!»
[Goccia di Lilith del 18 giugno 2023]
Questo è il nocciolo della questione e siccome, come abbiamo visto sopra, colui che sarà l'antagonista è perito d'astuzia, la cosa è davvero complessa! Termini quali giustizia, rettitudine, perversione, soprusi, ecc. hanno valore duale: possono esserlo per un soggetto, ma per l'altro essere esattamente l'opposto. Quindi ciò che è un sopruso per uno/a, può essere giustizia per l'altro/a e viceversa (lo stiamo già vivendo a Gaza e in Ukraina, giusto per far capire che tale analisi non è proprio distaccata dal mondo che viviamo). Soprattutto il termine giustizia è talmente complesso che Papa Leone XIV, in un'udienza recente con alti prelati sembra aver detto (almeno la Rai mette queste parole in bocca lui):
«Non siamo entrati nei dettagli delle proposte concreta, ma ci siamo soffermati a importanza di pace giusta, equilibrio tra pace e giustizia»
[Incontro del Papa XIV con i vescovi europei 23 maggio 2025]
Equilibrio tra pace e giustizia! Si rilegga bene questo predicato! Lo si ripete: equilibrio tra pace e giustizia! Perché la pace non è giustizia? No! La pace è qualcosa di concreto, tangibile! Le armi tacciono! Le persone vivono! La gente tende all'armonia tra di esse. La giustizia non è detto che porti tutto questo! Per capirlo bisogna riportare in auge tutta una serie di conoscenze metafisiche. La dea della giustizia ha si la bilancia, ma ha anche la spada! L'arcangelo Michele, simbolo della giustizia divina nel senso cristiano, ha in mano la spada. Nella Bhagavadgītā la giustizia di riportare il regno nelle mani della famiglia Pāṇḍava, rubatogli dalla famiglia Kaurava, è elargita tramite la famosa battaglia di Kurukṣetra. Quindi la giustizia non è pace e viceversa la pace non è detto che sia giustizia! Sicuramente chi ha escogitato tutto questo è un perito d'astuzia! Oppure no? Si comincia a intuire il problema formale? Perché qui gli esoteristi, i pneumatici (come si chiamano in gergo i mistici) direbbero che se ci si alza ad un livello differente, le due cose coincidono. Quindi, se guardiamo gli eventi dalle altezze di Keter la pace tramite la giustizia, che si manifesta anche nella spada, ha un suo valore di equilibrio energetico che noi, nel nostro stare in Malkuth, nella materia, non comprendiamo. Con questa bellissima frase che sposta la giustificazione di un atto abominevole, quale il massacro di massa di bambini per esempio, su un piano differente dell'esistenza, si riesce a fare pace con la propria coscienza, ma intanto per questa utopia di equilibrio tra giustizia e pace, coscientemente accettata, la gente soffre e muore! Questo crollo delle più elementari certezze e dei punti di riferimento consolidati (fino alla crisi del principio di realtà) genera oggi una diffusa sensazione di disorientamento e di disagio che rischia di rendere inerti di fronte a un presente percepito come radicalmente inintelligibile. In questo modo lo spazio culturale, etico, estetico e persino logico, che per secoli ha definito il perimetro della civiltà, appare completamente occupato dall'unica istanza borghese-liberale (intervista di Cacciari docet) di un'aberrante idea evoluzionistica dionisiaca illimitata che ha finito per contaminare e adulterare ogni dimensione dell'umano. Svuotata così di un contenuto autonomo, la cultura si trova di fatto rovesciata nella propria squallida parodia, configurandosi propriamente, per la prima volta nella storia umana, come una vera e propria anti-civiltà. Il risultato: la giustificazione per placare la coscienza!
Raggiunto il nocciolo del problema, cerchiamo ora di sistemare il tutto, perché essendo degli appunti, questi hanno una forma un po' disordinata. Cortes ci dice che: "il grande impero anticristiano sarà un impero demagogico colossale, retto da un plebeo di grandezza satanica, l'uomo del peccato" (lasciamo perdere gli epiteti cristiano, anti cristiano, ecc. ve lo si ripete); tale governo sarà sostenuto da un plebeo (quindi di umili origini) denominato classicamente l'uomo di perdizione (qui tradotto come l'uomo del peccato). Farà parte della materia, quindi come il "Cristo" dovrà avere una manifestazione tangibile e non metafisica-ipostatica (in altri termini non può essere un'idea e/o eggregora, ma potrebbe essere una IA). Poi abbiamo capito che non è possibile calcolarne la venuta, perché essa attiverebbe la legge d'attrazione, attirando qui qualcosa in un tempo non propizio a livello di coscienza collettiva, per cui se facessimo una cosa del genere, ci troveremmo ad affrontare una situazione prima del previsto e per la quale non abbiamo sufficiente consapevolezza. Dall'altra parte abbiamo approfondito che il non calcolare non significa il non interessarsene. Solo sapendo leggere gli eventi e le situazioni è possibile affrontare l'evento dell'arrivo dell'antagonista, che avverrà in continuità, senza differenza tra il prima e il dopo, per poi condurre il tutto a quel finale apocalittico ben noto a tutti, ma ormai impossibile da fermare. In tutto questo abbiamo anche affrontato l'archetipo del personaggio, individuato in Sansone e nel suo essere furbo e forte nel contempo. Infine, abbiamo affrontato la complessità del sistema e del suo equilibrio, di non facile lettura per come esso è strutturato. Ma la domanda che sicuramente sta frullando nella testa: e tutto ciò che cosa ci dovrebbe dire, insegnare?
La domanda è corretta! La risposta complessa! Se siete arrivati fin qui avrete notato che l'indagine è un caos! Perché questo fa colui che è l'ipostasi che domina l'antagonista! E non parlo di Abraxas, ma di Dioniso! Il primo governa la Ruota, il secondo ne permette il movimento con la dualità!
La questione è dove si colloca Dioniso sull'Albero della Vita. Inutile collocarlo su uno dei due pilastri laterali, non ci si riesce! Non è severità, ma non è grazia! In effetti Dioniso sta in un solo punto, per la sua caratteristica mistica, nella Da'at! In contrapposizione a Apollo, che sta in Tiferet! E non è un caso che la Sephirah Da'at è detta la non Sephirah! La Da'at è il luogo (lo stato mistico) in cui tutti e dieci i sefirot nell'Albero della Vita sono uniti come uno! Crowley la interpretava come un portale per l'oltre, per qualcosa di ancora diverso da quanto l'albero manifestava qui, in questa realtà. Una sorta so wormhole che univa due alberi, essendo che nell'infinità, potevano esserci più tzimtzum e quindi più manifestazioni di Ein Sof. Un luogo fuori dal luogo! Un tempo fuori dal tempo! Non esiste, eppure esiste! Esattamente con Dioniso! Lui è e non è nello stesso istante! Differisce notevolmente da Apollo, da Tiferet. Quest'ultima sephirah è quella della bellezza, dei rapporti aulici e di tutta una serie di questioni legate all'estetica, alla geometria, che abbiamo visto essere intrappolanti (vedere la serie di lectio "La Chiave Ermetica"), ma dall'altra parte fornire ordine e coerenza. La da'at non fa questo! Dioniso non fa questo! Lì, in quello stato, c'è la Gnosi! Quello stato di conoscenza che travalica, appunto, i confini dell'estetica, della geometria, della manifestazione di questo tzimtzum. Ed è lì, dove non c'è alveo a tenere l'acqua della gnosi, che tutto può succedere, anche oltrepassare le due leggi alla base di questo universo! A quel punto tutto può essere invertito, perché per accedere alla vera gnosi bisogna eliminare ciò che la limita, e ciò che la limita sono le regole!
Uno dei più famosi filosofi scolastici cristiano cattolici, ma da molti conosciuto come dottore della chiesa, cioè Tommaso d'Aquino ebbe a dire:
«L'ostacolo è qui l'unione e la sottomissione alla Chiesa romana, sede e centro della fede cattolica. Finché la società rimarrà fedele e sottomessa all'impero spirituale romano, trasformazione dell'antico impero temporale romano, l'Anticristo non potrà comparire. Questa è la barriera, questo l'ostacolo. Accanto poi a tale ostacolo vi è un custode incaricato di vegliare, incaricato di custodirlo; e questo custode è il Papa, Vicario di Gesù Cristo. Finché il custode sarà riconosciuto, rispettato, ubbidito, l'ostacolo sussisterà, la società rimarrà fedele all'impero spirituale romano e alla fede cattolica. Ma se questo custode, il Papa, viene ad essere disconosciuto, messo da parte, rigettato, con lui sparirà anche l'ostacolo e l'Anticristo sarà libero di comparire.»
[San Tommaso, Opuse, LXVIII, De Anticristo]
Si prega, anche in quest'occasione, di mettere da parte gli immediati e automatici giudizi che parole come queste suscitano. Il punto dov'è? Che tipo di religione è quella cristiano romana? È prettamente solare! Non è possibile negare questo fatto! Simile al mitraismo, altro culto che ha sede in Tiferet. Ha simboli prettamente solari: si noti l'ostensorio in cui viene deposta quella che è chiamata "ostia consacrata", è a tutti gli effetti un sole! Per chi ha studiato un po' le analogie, può trovare ovunque, nella ritualità cattolico-romana, riferimenti ai culti solari pregressi, da quelli egizi a quelli della Mesopotamia. Questi culti hanno di base un corpo di leggi! Sono tutti imperi, sia quelli della mezza luna fertile, che quello egizio, che quello greco-romano, basati su leggi. Vediamo di allineare quanto detto da Tommaso con il mito egizio: Apopi e il dio-sole Ra. Il mito narra che Apopi era l'oscuro nemico del dio-sole Ra, portatore della luce e garante di Maat (la quale impersonava l'ordine cosmico), a cui cercava ogni giorno di impedire di sorgere minacciandolo durante il suo viaggio attraverso il Duat, l'aldilà egizio, sulla barca solare della notte, Mesektet. Apopi era il più grande nemico di Ra; un suo epiteto era appunto "Nemico di Ra", oltre a "Signore del Caos". Caos vs Sole. Caos vs Ordine. Stessi concetti di "Anticristo" e "Cristo". Tutto è già scritto! In altri termini più vicini a noi, ciò che rappresenta il Sole si direbbe: legge e ordine. Concetto che abbiamo visto nella Goccia del 15 settembre 2023. In quell'insegnamento avemmo la possibilità di comprendere l'importanza dello Iùs Pùblicum, diviso in Iùs Divinum e lo Iùs Humanum. Grazie alla conoscenza di questo Numa riuscì a "contrattare" con Zeus, come ci insegnò la nostra amata Sovrana. Dall'altra parte, va detto che come ci disse sempre Essa nel Barlume del 25 ottobre 2022, lo iuris civilis, l'intero corpo giuridico romano, fu usato per incatenarci! Perché ogni strumento ha sempre la doppia valenza, anche se esso risiede in una sephirah come quella di Tiferet. La questione comunque e questa: se c'è la legge, conoscendola è possibile trovare un modo per usarla a proprio vantaggio senza recare danno al prossimo, anche qualora sia restrittiva (halakhahlisti col sabato docet!). Ma se non c'è legge? Se tutto è sottoposto al punto di vista dell'osservatore? Se tutto è possibile, perché nulla è regolamentato, quale risultato può esserci? Il moto: legge e ordine ha si in sé qualcosa di poco seducente, ma porta con sé qualcosa di tangibilmente conoscibile. Ciò che è invece conoscibile solo tramite lo sperimentare, cosa può condurre?
Mi rendo conto che, chi ha sapienza sugli eventi storici di qualche anno fa, questi sono i temi che furono trattati da Papa Ratzinger! Il principio unico e primo vs il relativismo. La questione è che nel suo parlare aveva colto, quale teologo raffinato, i temi metafisici e mitologici celesti. Non avrebbe mai parlato esotericamente, non era il suo perimetro di credenze, ma col suo lessico ha reso esattamente questi argomenti.
Tornando alle parole del principe della chiesa: cosa vuol sottintendere, trascendendo i suoi riferimenti di fede? Che ciò che può trattenere l'ipostasi antagonista è l'apollineo! Ciò che sta nella Sephirah Tiferet! Ma.... Ma dobbiamo evitare di far sorgere in noi che questa sia il Sommo Bene! Il Barlume del 03 settembre 2024 è chiaro! Così come lo studio che stiamo facendo con la serie di lectio dal titolo: Debito l'arma degli Dei. Specie nella Goccia appena menzionata, la nostra Regina ha proprio ricordato che il sottostare all'Ethos, al Dharma, conduce all'incatenamento, cosa che Lei non ha voluto, non ha fatto, nel momento in cui ha deciso di andarsene dal GanEden. L'abbiamo visto analizzando Villa Arcore, o lo stiamo vedendo con Garlasco, nel nostro canale Breaking News, dove l'ipostasi che domina il santuario delle Bozzole deve essere placato, in cambio di prosperità! Lo stiamo vedendo in Palestina, dove è in atto un rituale assimilabile a quello della Giovenca Rossa (vedere gli appositi articoli presenti nell'account ufficiale della Scuola in Mastodon).Questo è l'ethos, il dharma, il fato, a cui Lilith ha più volte insegnato di NON sottomettersi! Questo è quanto abbiamo appreso leggendo il passo da Calasso riferito al sacrificio nei Brahmana nelle serie di lectio parlanti del debito. Questa è quella radice celeste a cui si fa riferimento in molti testi mistici quando si parla di civiltà che hanno origine dalle stelle. Questo è l'apollineo nella sua versione più nuda e cruda: il rapporto cielo e terra deve essere rispettato e tale rispetto non guarda i costi/benefici, guarda solo l'oggettivo assolvimento del rapporto presente! Logica pura! Questo è stato ciò che la chiesa cattolica ha fatto! Rileggete l'intervista del filosofo lacustre che la nostra amata Aurora del Favonio ha fatto riportare nel relativo suo Barlume! Cosa dice? Che il cristianesimo è stato dionisiaco nella sua origine, ma poi ha dovuto diventare apollineo per contenere quella seduzione che porta all'antinomia nichilistica (leggere l'articolo Potere ed esilio presente su questo blog e che parla di Sabati Zevi e del suo essere pienamente dionisiaco). Il punto dov'è? E' che questo essere apollinei rattiene l'avvento della versione nichilistica apocalittica del suo opposto: il dionisiaco salvifico! Il caos della gnosi che devasta tutto questo, pur facendo - a sua volta - tutto questo! Perché anche il dionisiaco sacrifica, per il gusto di sacrificare e CAPIRE così cosa succede! Prova la morte come esperienza della Vita. Vive gli ossimori come unico modo per conoscere nel modo più pieno e possibile. Usa la logica per trovare l'illogico e sperimentarlo. E' la libertà per il capriccio della libertà! E' la pazzia per il solo gusto di provare la pazzia! Parole, queste, che solleticano la nostra percezione interna, perché a noi Esseri Umani piace questa libertà totale, senza regole, in quanto appaga una parte di noi molto recondita: ci trasforma in dei. E' la demagogia spiegata da Cortes, nel suo aforisma di inizio studio. Per avere gnosi bisogna sperimentare e per sperimentare bisogna fare di tutto e di più (come si suole dire). Il punto è che questo tipo di "conoscenza" ha insita anche la distruzione, la morte, l'anti-etico (inteso come andare oltre le due leggi del Cosmo), perché per conoscere bisogna oltrepassare i confini del conosciuto e scoprire anche cosa succede quando si produce un olocausto atomico (leggere quanto la Scuola, nel suo account ufficiale, ha pubblicato in merito alla Lucia Trust). Si uccide per conoscere la prima e possibilmente la seconda morte! Il solvet alchemico, poiché solo dissolvendo ci può essere il coagula, la ricostruzione! Il dionisiaco porta l'Essere Umano da uno stato di sottomissione, creatura, a quella di divinità, creatore, in grado di distruggere e creare! E se queste parole hanno solleticato le vostre emozioni, significa che quanto detto nell'insegnamento donatoci dall'Aurora del Favonio a giugno 2023 non vi è entrato! Questo è il vero male!
Qui non si tratta solo di diventare creatori, ma dèi! Se non vi è chiara la problematica sottostante a tale questione, si prega di rileggere la lectio dal titolo La porta dell'Inferno e la Speciazione, specie quanto esortato da un certo tipo di nome "Adolfo Baffetto"! E' il grande problema della gnosi nella sua assenza di confini! E' la da'at come sephirah mai menzionata nei testi cabalistici più antichi e forse il motivo è molto intuibile: i mistici castigliani avevano compreso il rischio! Basta leggere Cordovero! E se si riprende quanto il barbuto filosofo veneziano ha detto nella sua intervista riportata nella Goccia di settembre 2024, si può capire che la causa è ben conosciuta: l'Uomo (e la IA già l'ha capito)! Senza l'apollineo, con il subentro del dionisiaco (come Agostino paventa) che sradica gli dèi dalla Città, la città dell'Uomo è diventata il campo dove si scontrano meri interessi, il regno della forza. Quest'ultima frase, da me rimaneggiata prendendo spunto da quell'intervista riportata nell'insegnamento di settembre menzionato, è messa in questi termini in quanto Yeshua è stato dionisiaco, così come lo era stato Socrate, Buddah e prima ancora la nostra Regina Immortali Lilith. Ma tutti e tre non persero mai una cosa e se vi state domandando cosa, beh vuol dire che la Goccia di maggio 2024 non l'avete studiata a dovere! Il punto è che l'Uomo non ha saputo mantenere quell'equilibrio menzionato in quell'insegnamento di maggio appena citato e, come quando assaggiando lo zucchero la prima volta poi ne vuole sempre di più, si è voluto pervadere di dionisiaco!
Qui si dovrebbe rimembrare un'altro che aveva ben capito la questione: Kant:
«Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità, o fossero nel trascendente fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza.»
[Immanuel Kant, Critica della ragion pratica]
La legge Cosmica e la mia connessione con Essa! Quello che è stato perso nel momento in cui la legge Cosmica è diventata quella dell'Uomo!
Guardate che la storia già ha fatto vedere tutto ciò! Eccovi le vicende di Eliogabalo, imperatore romano del III secolo dell'era moderna. Il nome Eliogabalo deriva infatti da due parole siriache, El («dio») e gabal (concetto associabile a «montagna»), e significa «il dio [che si manifesta in una] montagna», chiaro riferimento alla divinità solare di cui era sacerdote. La sua politica religiosa e la sua sessualità prorompente e non certo tradizionale (egli ebbe cinque mogli e due mariti) portarono alla crescente opposizione del popolo e del Senato romano, che culminò col suo assassinio per mano della guardia pretoriana e coll'insediamento del cugino Alessandro Severo. Eliogabalo fu inoltre colpito dalla damnatio memoriae. Il suo governo si guadagnò tra i contemporanei fama di eccentricità, decadenza, depravazione e fanatismo. Perché raccontare questa storia? Perché qui c'è proprio quanto Paolo stava dicendo: l'inversione dei piani! La parte spirituale stava per essere cancellata a favore della sola parte terrena! Questo sacerdote-imperatore neanche patrizia, aveva tutti i carismi dell'antagonista descritto da Cortes, in pieno cristianesimo iniziale. Perché non se ne sa quasi nulla e non si studia a scuola! Roma ha detto no! Ristabilendo l'apollineo, l'ordine etico! La storia di Eliogabalo insegna che, innanzitutto, la questione antagonista e chi lo rattiene è già capitata nella storia, più e più volte. Inoltre insegna esattamente quello che ha detto Tommaso: la coscienza umana, in questo caso romana, ha fatto da scudo, da diga, alla perdita dei valori che li rendeva società! Prima di questo monarca esecrato, cera stato Akhenaton! Stessa narrazzione, solo 1600 anni prima! Qui la storia è un po' controversa, perché di questo faraone poco è rimasto e molto è stato riempito. Quello che si sa è che dopo la sua morte i monumenti di Akhenaton furono smantellati e nascosti, le sue statue furono distrutte e il suo nome escluso dalle liste dei sovrani compilate dai faraoni successivi. Segno, questo che, come per il sacerdote di Emessa diventato Imperatore, che quanto fa da questo capo di stato non era piaciuto! La sua devozione ad Aton, il disco solare, fu mal digerita! Questo denota che Qoelet ha ragione: nulla di nuovo sotto il sole! Che è corretto leggere i testi sacri in modalità circolare e che la Compagnia del Gesù è sempre avanti! Quel'è l'istruzione qui: il no! Un no fermo e in onore! E chi ha letto bene le Gocce di Lilith lo sa!
Se vi state domandando come mai, pur essendo Eliogabalo, Akhenaton e Sansone solari, vennero esecrati, la risposta è semplice: Dioniso splende come il Sole e solo i frutti sono conoscibili, non la luce! Ma anche il Sole splende e se lo si guarda troppo acceca! Per questo il sottoscritto crede che il quotidiano IL FOGLIO ebbe una brillante idea nel redigere un articolo che parla di Camille Paglia: Il gran racconto di Camille Paglia su arte e decadenza. Chi è Paglia, una che ha detto: ci sono Apollo e Dioniso dietro le “Sexual Personae” del canone d’occidente. Per quello è, ad avviso di chi sta scrivendo, intelligente averne parlato! Quella donna, femminista, lesbica, ha colto il problema! Da buona vera lilithiana ha colto il senso dell'Onore, del NO e dell'inganno del bello sottostante a Dioniso!
Ma allora se l'apollineo non è il sommo bene e il dionisiaco è il vero male, cosa è il sommo bene?
La risposta è sempre nell'insegnamento donatoci dall'Aurora del Favonio a giugno 2023:
«Un Adam che cerca veramente la via del sommo bene si sforza di ritrovare qualcosa che ha perduto...»
[Lilith, Goccia del 18 giugno 2023]
Cercare qualcosa che si è perduto! E cosa si è perduto? C'è l'ha detto Lilith nel suo Barlume di aprile 2022: la conoscenza! Si riporta qui una frase che Essa più di una vola ci ha fatto studiare nei suoi doni:
«Non sarai mai 'libero', durante il tempo in cui resterai incarnato su questo pianeta. La natura stessa del vostro essere “qui”, ne è la dimostrazione più evidente. Esiste un motivo per il quale vi trovate qui, e “qui” molto probabilmente non coincide con ciò che immaginate sia “qui”. Come si diventa liberi? Elaborando dove sei e comprendendo il motivo per cui vi sei. Dovrete essere veloci nel farlo, in quanto non resta molto tempo prima del prossimo raccolto. Chi non ce la farà dovrà ripetere il ciclo. »
[Parole di un discendente dalle 13 Linee di Sangue archetipali]
Questo è ciò che si doveva conoscere: elaborando dove sei e comprendendo il motivo per cui vi sei, null'altro! Tiferet può diventare una gabbia! Da'at può portare alla distruzione! Il pilastro della severità può non offrire spiragli di perdono. Il pilastro della grazia può accettare ogni azione senza che nessuno ne paghi le conseguenze. Una croce complessa, in cui solo in un punto, dalle dimensioni di una cruna d'ago, il tutto trova il suo equilibrio. La fatica è lì! Non c'è un pacificatore, perché tutto è distruttore, e lo abbiamo visto nella serie di lectio sul debito: l'entropia dell'universo genera la sintropia della coscienza!. Ogni aspetto tende ad essere pienamente sé stesso (pienamente logico, pienamente gnostico, pienamente severo, pienamente compassionevole) e questo suo tendere porta, chi si avventura solo in una specifica direzione, all'annichilimento. Ciò che va comunque sottolineato è che l'aspetto più demagogico che tale croce può creare è la gnosi-grazia, o in altri termini, il liberi tutti! Questo è indubbiamente il seme che attecchisce meglio nella coscienza dell'Uomo: l'idea di poter fare tutto, ammantando tali azioni con il vello della conoscenza, avendo il paracadute della grazia! Questa demagogia giustifica pure il messianismo apocalittico: cioè l'utopia nichilistica per eccellenza! Salva tutti, perché tutto è qualcosa che deve essere fatto, anche sperimentare l'apocalisse nei termini di armageddon! Non ci credete? Facciamo aiutare dal pastore evangelico Biltz. Chi è Mark Biltz? Un pastore cristiano e scrittore americano. È il direttore nello stato di Washington del comitato: Cristiani Uniti per Israele. Basta come biglietto? Cosa ha detto recentemente? Riportiamo qui un suo sermone dal titolo: La vera ragione dell'attacco del 7 ottobre e l'appello a costruire una casa di preghiera per le nazioni. Mettevi comodi (ormai lo siete già considerando la lunghezza di questi appunti) e leggete d'un fiato!
«Levitico 25:8,9 Conterai per te sette sabati d'anni, sette volte sette anni, e il tempo dei sette sabati d'anni sarà per te quarantanove anni. Farai suonare la tromba del Giubileo il decimo giorno del settimo mese; nel Giorno dell'Espiazione farai risuonare la tromba in tutto il tuo paese.
[Sermone del reverendo Mark Biltz alla sua comunità cristiano evangelica]
Levitico 25:18 Osserverete dunque le mie leggi, osserverete le mie prescrizioni e le metterete in pratica, e abiterete al sicuro nel paese. Allora la terra darà i suoi frutti, e tu mangerai a sazietà, e vi abiterai al sicuro.
Levitico 26:2-8 Osserverai i miei sabati e rispetterai il mio santuario: io sono l'Eterno. Se camminerete secondo i miei statuti, osserverete i miei comandamenti e li metterete in pratica, allora vi darò la pioggia a suo tempo, la terra darà i suoi prodotti e gli alberi dei campi daranno i loro frutti. La vostra trebbiatura durerà fino al tempo della vendemmia e la vendemmia durerà fino al tempo della semina; mangerai a sazietà il tuo pane e abiterai al sicuro nel tuo paese. Io darò pace nel paese, e voi giacerete, e nessuno vi spaventerà; Libererò il paese dalle bestie malvagie, e la spada non attraverserà il tuo paese. Tu inseguirai i tuoi nemici, ed essi cadranno di spada davanti a te. Cinque di voi ne inseguiranno cento, e cento di voi ne metteranno in fuga diecimila; i tuoi nemici cadranno di spada davanti a te.
Levitico 26:24-17 Masse non mi ubbidite, se non osservate tutti questi comandamenti, se disprezzate i miei statuti o se l'anima vostra aborrirà i miei giudizi, così che non metterete in pratica tutti i miei comandamenti, ma infrangerete il mio patto, anch'io farò questo a voi. Porrò su di voi il terrore, malattie debilitanti e febbre che consumeranno gli occhi e causeranno dolore al cuore. E seminerai il tuo seme invano, perché i tuoi nemici lo mangeranno. Volgerò la mia faccia contro di te e sarai sconfitto dai tuoi nemici. Quelli che ti odiano regneranno su di te e tu fuggirai quando nessuno ti inseguirà.
Da questi versetti troviamo che seguendo i comandamenti di HaShem, con il premio finale dopo l'anno del Giubileo, ci sarà uno Tsunami di Benedizioni o Maledizione, a seconda dell'obbedienza di Israele ad HaShem. Ricordate che in Levitico 25 si afferma che l'anno del Giubileo deve essere proclamato a Yom Kippur.
La guerra dello Yom Kippur del 1973 avvenne il giorno di apertura dell'anno del Giubileo! Era l'anno ebraico 5734. Come sappiamo che l'Anno Giubilare? L'anno precedente, il 5733 era un anno Shemitah in quanto è divisibile per 7. Sappiamo che è stato l'ultimo anno di Shemitah del ciclo giubilare di 49 anni perché è anche divisibile per 49! Pertanto, il primo giorno di quel nuovo ciclo giubilare si aprì con una guerra storica per la nazione di Israele.
Cinquant'anni dopo troviamo che l'anno ebraico 5782 fu l'ultimo anno Shemitah di quel ciclo giubilare, poiché è anche divisibile per 7 e 49. Questo fece dell'anno ebraico 5783 l'anno di chiusura del 50° anno del Giubileo, di cui il giorno di chiusura fu Simchat Torah, il 7 ottobreesimo Il 2023!
Quel ciclo giubilare di 50 anni è stato messo tra parentesi con il giorno di apertura, il 6 ottobre 1973 Guerra dello Yom Kippur, e giorno di chiusura, il 7 ottobre 2023 la guerra delle spade di ferro!
Queste guerre furono predette da HaShem con segni dal cielo! In Genesi 1:14 HaShem afferma che Egli creò le luci nei cieli come segnali quando cadono nei Suoi tempi prestabiliti.
Un'eclissi solare può verificarsi solo in una luna nuova e un'eclissi lunare in una luna piena. Questo è il motivo per cui il calendario biblico si basa sia sul calendario lunare che su quello solare.
Secondo i record della NASA di 5.000 anni di eclissi, la media statistica di un'eclissi solare totale nel periodo di 5.000 anni è solo una ogni anno e mezzo. Lo stesso vale per le eclissi lunari totali, che ne hanno solo una ogni anno e mezzo. Quali sono le probabilità allora di avere quattro eclissi lunari totali in quel momento entro un solo anno e mezzo? Questo è successo nel 1967 e nel 1968!! Ora aumenta di nuovo quelle probabilità statistiche quando ti rendi conto che sono cadute a Pesach e Sukkot per due anni di fila! C'erano anche eclissi solari durante le festività bibliche.
Essi non erano solo un segno del Cielo per quell'anno, ma erano anche un avvertimento di ciò che sarebbe accaduto all'inizio del successivo ciclo giubilare, a partire dal 1973. Nel 2014 e nel 2015, è successo di nuovo con eclissi solari e lunari in tutte le festività bibliche, tra cui Pesach e Sukkot, per due anni di fila. Questa volta, si trattava di un avvertimento del ciclo della Shemitah per il giorno di chiusura del ciclo del Giubileo, il 7 ottobre 2023! Le date precedenti per avere quattro eclissi lunari di fila erano quando Israele è diventato una nazione! Prima di allora, era il 1492! Quali sono le probabilità! Ecco un elenco di eclissi intorno alla distruzione del Tempio nel 70 d.C.
>> 18/10/69 >> Partial lunar eclipse >> Sukkot
>> 30/03/70 >> Total solar Eclipse >> Nisan 1
>> 14/04/70 >> Penumbral lunar eclipse >> Passover
>> 11/09/70 (secondo Maimonide) >> Temple Destroyed >> Ninth of Av
>> 23/09/70 >> Annular solar Eclipse >> Rosh Hashanah
>> 08/10/70 >> Penumbral lunar eclipse >> Sukkot
>> 04/03/71 >> Partial lunar eclipse >> Purim
>> 20/03/71 >> Hybrid solar eclipse >> Nisan 1
>> 12/09/71 >> Hybrid solar eclipse >> Rosh Hashanah
Delle quasi 12.000 eclissi solari in un periodo di 5.000 anni, solo 569, o circa il 5%, sono ibridi, che si verificano solo una volta ogni 10 anni, e qui ce ne sono DUE in 6 mesi e che accadono in Nisan 1 e Rosh Hashanah!
HaShem lancia un campanello d'allarme al Suo popolo! Alcuni dicono che il ciclo del Giubileo è stato interrotto perché gli ebrei non sono stati nella loro Terra per 2.500 anni. Beh, non importa se non hai un orologio, se il tuo orologio è rotto o se dormi troppo, il tempo continua a passare! HaShem ha creato il tempo prima ancora di creare l'umanità, quindi l'umanità è irrilevante per il Suo programma temporale. Tutte le Sue feste e i Suoi tempi stabiliti avvengono, indipendentemente dal fatto che l'umanità vi partecipi o meno.
Sappiamo che il Tempio doveva essere una casa di preghiera per tutte le nazioni. Sappiamo anche dalla profezia di Zaccaria 14 che tutte le nazioni affluiranno a Gerusalemme ogni anno per la Festa dei Tabernacoli e da Gerusalemme uscirà la Torah. Questa profezia sta aspettando che le vostre azioni si compiano, ora che siete tornati nella Terra. Sono passati più di 75 anni da quando siete tornati. Il mondo è nel caos e ha bisogno del vostro impegno e della Teshuvah per la Torah in modo che anche i non-ebrei del mondo vengano alla luce e portino la pace nel mondo.
Le nazioni hanno stoltamente distrutto il tempio, non conoscendone lo scopo, ma ora molti delle nazioni lo circonderanno per proteggerlo! Come ben sapete, se la profetizzata distruzione del Tempio ha avuto luogo, sapete che anche la ricostruzione profetizzata avverrà! Non temere di nuovo i giganti, ma muoviti con fede!
Aggeo 1:1,2 Così dice l'Eterno degli eserciti, dicendo: Questo popolo dice: Non è giunto il tempo in cui si deve costruire la casa dell'Eterno.
È giunto il momento! Noi, come non ebrei di tutto il mondo, desideriamo la presenza di HaShem per tornare sul Monte Sion! Abbiamo appena completato il 118esimo Giubileo dai tempi di Adamo! Come dice la Scrittura nel 118esimo Salmo:
Salmo 118:26,27 Benedetto colui che viene nel nome dell'Eterno, noi ti benediciamo dalla casa dell'Eterno. L'Eterno è Dio e ci ha dato la luce; ordina che la festa vada in processione con rami fino ai corni dell'altare.
Per favore, porta la Luce al mondo attraverso la Torah, ricostruendo una Casa di Preghiera per tutte le nazioni!
Ogni fine settimana parlo con oltre 200 città in 20 nazioni e molte di loro si uniscono a me nei tour in Israele negli ultimi 25 anni! Rappresento questi non-ebrei di tutto il mondo che vi chiedono di fare ciò che HaShem chiede a Isaia:
Isaia 42:21 L'Eterno si è compiaciuto per la sua giustizia; Egli esalterà la Torah e la renderà Gloriosa!
Todah Rabah!»
Lo si nota chi e che cosa, secondo questo pastore americano, possa salvare il mondo? Se pensate che l'idea messianica sia solo una fantasia, non è così! Questo è il dionisiaco demagogico travestito da l'apollineo nella sua versione più cruda: tutto deve avvenire perché lo vuole dio (quindi ethos, dharma)! Ma cosa sta portando questo? Che i Cristiani di questa natura stanno incitando gli ebrei sionisti religiosi a impadronirsi di Gaza, di conseguenza la piana della Moschea, il terzo luogo più sacro per il mondo arabo, perché lì debba essere costruito il III Tempio come dimora di.... Cristo RE! La questione è che questa cosa, che in un primo momento poteva piacere a quella fazione di Israele che a sua volta voleva questo stesso obiettivo, ora non sta più bene, perché Cristo RE non è proprio ciò che loro voglio in quel III Tempio (che comunque anelano, stanno cercando di costruire e quanto succede a Gaza è figlio di questo loro desiderio). Per non farci mancare nulla, tutto questo non piace a chi, invece, seguendo l'ebraismo dionisiaco gnostico discendente da Sabati Zevi, non vede più nel III Tempio l'obiettivo della loro religione. Per chi ha sia letto le Gocce della Sovrana, sia seguito il Canale Telegram, sia l'account ufficiale della nostra Scuola in Mastodon, che - infine - il nostro Canale in Element-Matrix "Breaking News", avrà qui una sintesi di tutti gli insegnamenti, articoli e approfondimenti fatti. Ma la questione, sintetizzabile da questo intreccio, è CAOS! Dioniso usa Apollo e sé Stesso per fare ciò che piace ad Abraxas! Il punto è ovviamente al vero Apollo questa cosa non può andare giù! Questa antitesi-scontro è ciò che porterà davvero a quanto la nostra Sovrana ci insegnò a riguardo del Sesto Sole, come sole di Giustizia! Ecco perché il titolo di questo articolo! I due aspetti non sono conciliabili volutamente! Il far dominare uno o l'altro, ha sempre portato alla disfatta! Ukraina: USA-EU Dioniso vs Russia Apollo.. USA-UK Dioniso vs III Reich Apollo. Rivoluzione francese Dioniso vs Monarchia Apollo. Si potrebbe risalire fino ad almeno il I secolo dell'era moderna e, forse, anche prima.
Da cosa dipende ciò? I due aspetti tendono per forza a collidere in quanto Dioniso ingloba in sé anche qualità di Apollo. Per quello parlando della discendenza di Giacobbe si va in confusione. Essi sono il popolo che più di tutti hanno portato Ἴακχος (Iacco, un dei nomi di Dioniso secondo i Misteri Eleusi, che richiama molto il nome di dio in ebraico, presente in alcuni passi specie dei salmi, Yah) nel mediterraneo. Lo si è visto nell'immagine postata dal sottoscritto nel proprio account Mastodon. Da una parte il giaguaro indiano, famoso per il suo modo di sedurre la preda con il suo dolce profumo, la Coppa del Vino, inebriante e liberante dalla logica, ma dall'altra il tirso, un bastone di rami di abete, edera e vite intrecciati (ve lo ricordate quanto abbiamo studiato prima in merito ai due dei stranieri nominati dal profeta Amos?). Cioè qualcosa che richiama la rigidità, il comando, la protezione e l'ordine. Dioniso incorpora il bello, il libero, la seduzione, l'ordine, il severo, l'austero e la sudditanza contemporaneamente! Ha in sé sé stesso e Apollo, ecco perché non potrà mai andare d'accordo con qualcuno che segue Apollo nella sua interezza (o comunque quasi). Ha avuto il vantaggio di rompere l'Ethos presente nel mondo antico, ma non accetta un qualcosa/qualcuno che non sia Lui; vuole la piena libertà dal resto, ma non da lui (il popolo di Israele è stato scelto perché faccia questo lavoro di onorarlo in modo apollineo). Riprendente l'intervista di Cacciari nella Goccia in cui questa è presente e troverete - con lemmi differenti - questi concetti. Dioniso non sopporta critiche se non da Sé Stesso, sicuramente Apollo deve tacere. Ma a sua volta Apollo non può tacere, essendo lui colui che è preposto alla geometria, all'estetica, all'ordine logico-matematico (con tutte le rigidità connesse). Il risultato è lo scontro! La società da millenni vive questo scontro, da almeno due mila anni sicuramente! Da quando Dioniso è venuto di qui dall'India (dalla tribù di Dan che è entrata in contatto con un altra ipostasi simile presente in quelle terre?), come Amos, con la sua ammonizione a parte degli israeliti, può aver voluto far capire. Ma lo abbiamo accennato parlando anche della Metamorfosi di Ovidio, la cui frase che disvela tale cosa la trovate nella lectio Aristotele, Gnosi, Abraxas e la speciazione: la scelta dell'Adam , e con il filosofo veneziano nella ormai super menzionata intervista.
Sicuramente giunti a questa parte di questi appunti la domanda che vi starà frullando in testa è: ma che centra tutto il discorso fatto prima? Dal problema di non calcolare l'arrivo del Messia, al discorso dell'oppositore, fino a Dan e alla Loggia dei Novi Ignoti?
Questo scontro non è di oggi! L'abbiamo visto con Sansone, con Akhenaton, con Eliogabalo, fino ai giorni nostri tra una magistratura meticolosa, ordinata, in onore e un'altra che vuole solo perseguire quei capisaldi delle logge dionisiaco gnostiche di cui i magistrati fanno parte. L'abbiamo visto perfino nella chiesa di Roma, tra Ratzinger e Bergoglio. Questo tentativo da parte di queste due ipostasi di stabilire il loro dominio, può condurre solo ad un punto, nella mente umana: c'è bisogno di un terzo che salvi da questa situazione in cui siamo incastrati. Ci vuole qualcuno che permetta di ordinare ciò che l'ordinatore non riesce a ordinare e il disordinatone disordina costantemente. Questo suscita nella psiche del piccolo Essere Umano il desiderio di qualcuno altrettanto potente, che però si metta dalla sua parte e lo difenda davvero, facendo arringhe per fare apologia della piccola creatura terrestre. Da qui la necessità del Messia e della sua venuta. Quell'entropia dell'universo, utile a fare sintropia della coscienza, preme nella psiche e invece di fare come con il succo: estrarlo, genera una sensazione di impotenza di devastazione che reclama aiuto per evitare di sfaldarsi. Questa cosa, bene conosciuta da Abraxas, produce la soluzione: un qualcuno che venga a salvare, ma - come stiamo vedendo nelle serie di lectio sul debito, genera appunto debito e quindi maggiore sudditanza. La richiesta di una figura di questo tipo, tuttavia, produce un forte squilibrio energetico nel sistema, che deve essere per forza riappianato ed ecco l'armageddon! Come abbiamo potuto approfondire nelle righe precedenti, ci sono predicatori che stanno annunciando questo, con tanto di calcoli e relazioni. L'aspetto che potrebbe sfuggire è che quella figura potrebbe non essere del livello energetico richiesto, ma potrebbe essere qualcuno appartenente di quel livello e ciò cosa creerebbe? Un gran vantaggio energetico per Abraxas! In altre parole è come vendere un lingotto in metallo placco d'oro come se fosse oro massiccio! Qui si infilerebbe la distruzione massima! Il raccolto senza appello! Con la condiscendenza dell'Essere Umano a discapito dello stesso! Ricordate cosa ha detto Lilith sulle due Luci e la loro contrapposizione tra spingere l'energia che fuoriesce dallo Tzim Tzum e chi la vuole chiudere per ristabilire la continuità? O cosa ci disse nel Suo messaggio di aprile 2022 in merito al raccolto e alle 13 linee di sangue ancestrali? Ecco, questo sarebbe un modo molto semplice per avere energia e utilizzarla al fine di operare verso il proprio fine da parte di una delle due Luci.
La commistione è così pervasiva che sappiamo, dal discorso cabalistico, che i termini māšīāḥ (Messia) e nāḥāš (serpente) valgono 358, rendendoli di fatto assimilabili a livello ipostatico. Riprendendo l'affresco di Dioniso, da me postato nel mio account Mastodon, è possibile vedere un serpente che è difronte al dio. La nostra Guida Spirituale ci ha parlato del Tly, spiegato già nel IX secolo dell'era moderna da Rav. Donnolo (riprendere l'apposita Goccia, le relative lectio e i post nei nostri canali social). Pertanto lo studio di un'argomento come questo non è qualcosa di astratto e folkloristico, risale a tempi antichi capire le logiche metafisiche. Arrivando ad oggi, evitare di analizzare che al soglio pontificio ci sta una persona che arriva da linee di sangue haitiane e creole è da poco sapienti. Prendiamo la madre di questo nuovo sovrano di Roma: Mildred Martinez. Questa signora, nata nel 1912 (come ci ricorda Forbs) si è laureata alla DePaul University (come ci ricorda The New York Times) negli anni 40 del XX secolo (quante donne della "plebe" avevano l'opportunità in quel periodo?). È spagnola e il sito Your Name Roots ricorda che la famiglia col cognome Martinez è citata rispetto agli ebrei e ai cripto-ebrei in almeno 13 riferimenti bibliografici (ci hanno pure scritto un libro). L'articolo, linkato al nome del sito, spiega cosa sono i cripto ebrei. Il popolo del mare, i Danoi, i possibili daniti, si potrebbero essere spinti financo in Spagna? Domande a cui non sappiamo dare risposte, ma di sicuro un personaggio che siede a gestire le anime di un miliardo e trecentomila persone ha in sé il DNA haitiano e il DNA sefardita. Non stiamo parlando di un'eggregora piccola nelle mani di un mago nero (la magia haitiani l'abbiamo vista nella lectio La porta dell'Inferno e la Speciazione) e di un cabalista (la comunità sefardita di Spagna era la comunità in cui si è diffusa per prima la Cabala), ma stiamo parlando della più grande forma-pensiero oggi presente! Evitare di indagare e/o taggare il tutto come superficiale, oppure complotto, è un vostro diritto. Nessuno vi dirà nulla. La questione è: poi non piangete e/o non arrabbiatevi con l'antagonista se questo, furbescamente, vi "fotterà" l'anima per portarla a chi serve lui! Dire: tanto non sono cattolico/a, non basta! Non andare alle celebrazioni dei riti romani, non basta! L'hanno pure detto! Leggete qui! Concetto giuridico affermato qualche giorno prima che Leone XIV venisse eletto (e abbiamo analizzato, nel nostro canale Telegram, come già qualcuno avesse il suo nome da pontefice nelle dita/nella bocca).
La verità va sempre detta, come? Non importa, può essere anche un cartone animato giapponese, più una serie Netflix! Ma la verità la devono sempre esporre! Poi, non ci si vuole credere? Beh, il libero arbitrio dionisiaco è proprio questo che concede! Siccome in Dioniso c'è anche Apollo, ecco che su queste cose, che toccano il livello di accettazione della propria intelligenza, vengono scartate perché altrimenti vorrebbe dire che che si è stati raggirati! Ebbene si! Questo è! Ora c'è solo un forte e fragoroso NO! E NON fare quello che la nostra Sovrana ha più volte detto che la irrita: ripetere il suo nome, senza ESSERE come Lei ha insegnato! Rileggere le opportune Gocce di Lilith!
Fraternità e LVX
Comments
No comments yet. Be the first to react!